Posthuman
“L’uomo destrutturato, privato dei suoi valori delle sue caratteristiche emozionali e spirituali.
L’automatizzazione che ha ridotto la società ad uno svuotamento del senso dell’esistere.
Persa l’umanità l’individuo smarrisce completamente la coscienza del significato stesso della vita.
Trasformandolo in un automa, sopraffatto dalle macchine e dalla tecnologia.
La fine di uno spettacolo precostituito, inteso come vita apparente, imposto da un sistema che produce falsi valori ed interessi atti ad assecondare la volontà dell’industria tecnologica.
La società per quella che si manifesta giunge al capitolo finale dell’esistere umanamente inteso, giunge alla fase successiva, alla vita non vita, all’uomo inumano, al post umano.
Al mondo saturo di tecnologia, al mondo invaso da resti industriali, da oggetti usati e gettati via.
Ed è con questi resti industriali che Sergio Angeli si cimenta nella realizzazione di opere intese come una sorta di testimonianza ai posteri.
Un’ impronta di una civiltà decaduta e obsoleta.
Ormai superfluo l’utilizzo del pennello per l’artista diviene fondamentale l’utilizzo di oggetti di uso industriale e recuperati che integrati con smalti sintetici e bombolette spray generano reazioni chimiche talvolta nette e luminose, talvolta dalle sfumature imprevedibili.
L’uomo rappresentato come ibrido nell’opera pittorica diviene prodotto, frutto del consumismo, in balia di una schiavitù sistematica e infinita”.
(Domenico Giglio)